sabato 5 luglio 2008

L'arco di Tito

L'arco di Tito
L'arco è costruito in opera quadrata di marmo, pentelico fino ai capitelli e lunense nella parte superiore, con uno zoccolo in travertino e un nucleo interno in cementizio. Le fondazioni sono attualmente allo scoperto a causa degli scavi che raggiungono in questa zona il livello augusteo. Le parti dell'elevato oggi in travertino sono dovute al restauro del 1823 di Raffaele Stern e Giuseppe Valadier, ricordato dall'iscrizione di papa Pio VII sul lato est (verso il Colosseo) dell'attico.

Sulle due facciate il fornice è inquadrato da colonne con fusti scanalati e capitelli compositi, che sorreggono una trabeazione, con fregio che rappresenta una scena di sacrificio. La volta del passaggio conserva una ricca decorazione a cassettoni: al centro è raffigurato Tito portato in cielo da un'aquila, allusione alla sua apoteosi (divinizzazione dopo la morte).

Sulle pareti interne del passaggio sono presenti due grandi rilievi storici che commemorano la cattura di Gerusalemme da parte di Tito nel 70, episodio fondamentale della prima guerra giudaica iniziata nel 66. Sul lato sud è raffigurato l'ingresso del corteo trionfale, con il bottino preso al Tempio di Gerusalemme (il candelabro a sette braccia, la tavola con i vasi sacri, le trombe d'argento) e sul lato nord l'imperatore Tito sulla quadriga trionfale, incoronato dalla Vittoria e con accanto le personificazioni, identificate come Honos e Virtus, oppure come Roma e il Genio del popolo romano.

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